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Legge di stabilità 2016: stretta sugli affitti in nero. E niente tasse sulla casa per le forze dell’ordine trasferite

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ROMA – Mentre il governo è intenzionato a porre la fiducia per l’approvazione della legge di Stabilità 2016, continuano modifiche ed emendamenti proposti sia da maggioranza che da opposizione. Una delle più importanti riguarda la stretta sugli affitti in nero. Un emendamento a firma Franco Mirabelli (Pd) stabilisce che i contratti vadano registrati entro 30 giorni e che sia «nullo» ogni accordo per cui il canone sia superiore a quello registrato. «Nei casi di nullità» del contratto di affitto, gli affittuari entro sei mesi dalla riconsegna dell’immobile – si legge nel testo dell’emendamento – possono chiedere «la restituzione delle somme corrisposte in misura superiore» al canone che risulta registrato.

TASSE – Viene reinserito, dopo le polemiche legate alla possibile evasione fiscale, il limite di contante per i money transfer che viene fissato a mille euro (il limite generale resta a 3 mila). Si conferma anche lo stop alle tasse sulla casa anche per chi lascia l’abitazione principale all’ex coniuge, per le forze dell’ordine che vengono trasferite e per gli alloggi sociali. Uno sconto Imu del 25% viene previsto per i proprietari di una seconda abitazione che scelgano di metterla in affitto a canone concordato. Infine gli ultrasettantacinquenni con reddito fino a 8.000 euro non dovranno pagare il canone Rai. Passa la stretta sull’evasione del bollo auto mentre salta il taglio dell’Iva sui pellet che resta così al 22%.

SICUREZZA E MEZZOGIORNO – Quanto ai temi rimasti in sospeso, i fondi aggiuntivi da destinare alla sicurezza (si parla di 2-300, forse 500 milioni) ed il rafforzamento delle misure a favore del Sud, il viceministro all’economia Enrico Morando ha confermato che il governo sul primo tema «intende promuovere un’iniziativa in raccordo con le forze di opposizione data la situazione che si è creata», mentre sul Mezzogiorno « il lavoro del Senato non sarà vanificato solo perché l’intervento si farà alla Camera», perché in pratica tutti i gruppi sono concordi nel proporre un rafforzamento della decontribuzione per i nuovi assunti e sul credito d’imposta per le imprese.

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