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Pensioni: il partito dei pensionati chiede al Governo e all’Inps la tutela dei diritti inespressi, o meglio non fruiti

Ho dedicato tantissime lenti d’ingrandimento alla difesa dei diritti dei pensionati, tartassati continuamente da molti governi, soprattutto da Monti, Letta, Renzi e Gentiloni, quelli nati sotto l’egida di re Giorgio che non ha certo problemi con la sua pensione, come li hanno milioni di piccoli pensionati. Che sono stati bastonati dall’Inps del bocconiano Presidente Tito Boeri, che non ha fatto niente per rimediare a situazioni scandalose.

DIRITTI INESPRESSI – Oggi preferisco lasciare la parola a Carlo Fatuzzo, Presidente del Partito dei Pensionati, che nel corso di una manifestazione tenutasi oggi 17 aprile, ha nuovamente attirato l’attenzione della politica e dei dirigenti su un problema delicato: la tutela dei cosiddetti diritti inespressi (termine burocratico, credo di derivazione Inps), ma che potrebbero essere definiti meglio diritti non fruiti.

PRESTAZIONI – Si tratta infatti di una miriade di prestazioni non fruite dai pensionati per mancata conoscenza delle regole, della cui esistenza l’Inps si guarda bene dall’avvertire gli aventi diritto. Soprattutto perché è la legge o lo stesso Inps che prevedono la concessione di una prestazione all’interessato che ne ha diritto solo se quest’ultimo presenta una domanda, che molto spesso non arriva perché molti non conoscono i propri diritti, non pubblicizzati dall’Inps. E’ ben vero che una regola generale dice che ignorantia legis non excusat, ma trattandosi in genere di persone anziane un intervento e un aiuto dell’Inps in questo caso sarebbe doveroso e direi obbligatorio considerate le finalità dell’Istituto di previdenza.

Lascio però a questo punto la parola a Fatuzzo e al comunicato del suo Partito:

« A sostegno della propria battaglia tesa ad ottenere il pieno e concreto riconoscimento
di tutti i diritti spettanti ai pensionati, persi, in molti casi , per mancata conoscenza degli stessi, il Partito Pensionati, ha tenuto una manifestazione, con la presenza del segretario nazionale, Carlo Fatuzzo, davanti l’INPS di Milano, per sollecitare l’Ente ad un maggiore impegno, per garantire l’effettiva fruizione dei diritti, da parte dei pensionati. Finalmente sta emergendo la fondatezza della battaglia del Partito Pensionati, per garantire giustizia, a tanti pensionati che non fruiscono, in tutto o in parte, dei propri diritti. Tanti, troppi pensionati ,perdono dei benefici, perchè vi sono tanti diritti, il cui ottenimento è legato ad una specifica richiesta scritta del titolare .Tantissimi non sanno neppure di avere determinati diritti e, tra l’altro l’INPS , talvolta , non agevola questa conoscenza, dal momento che non invia più neppure il “cedolino” cartaceo della pensione, all’interessato . Ora il cedolino è scaricabile, collegandosi con l’Inps(www.inps.it), utilizzando l’apposito PIN, da richiedersi all’Inps. E’ stato calcolato che sono tantissimi – ha sottolineato Fatuzzo – i pensionati che potrebbero essere beneficiari di questi diritti “inespressi” che, facendo una semplice richiesta , otterrebbero quanto loro dovuto, con gli arretrati, in molti casi , degli ultimi cinque anni .In sintesi ha dichiarato il segretario nazionale del Partito Pensionati, Carlo Fatuzzo – tantissimi pensionati, sono vittime della “non conoscenza di propri diritti “ e questo è profondamente ingiusto. In tantissimi casi, i pensionati interessati, sono anziani, con poca o nessuna dimestichezza con i moderni strumenti tecnologici, in tanti casi, vivono soli, insomma si penalizza, nei fatti – ha sottolineato Fatuzzo – chi già è penalizzato. Perché, importanti diritti, con conseguenti importi economici, vengono riconosciuti, solo con la richiesta dell’interessato? Si tratta, fra l’altro, di voci importantissime, come l’integrazione al minimo, la 14.a, le maggiorazioni sociali, importi aggiuntivi,prestazioni per invalidità civile , assegni familiari . Tante piccole somme che, globalmente, diventano importi importanti, per chi ha pensioni modeste e non solo . Il Partito Pensionati, anche con specifiche trasmissioni televisive – ha sottolineato Fatuzzo – ha cercato di informare i pensionati , dei loro diritti , ma è essenziale che l’INPS faccia di più. Il Partito Pensionati chiede il ripristino dell’invio del cedolino pensionistico, al domicilio del titolare di pensione e l’attribuzione d’ufficio, di quanto spettante al pensionato, senza imporre alcuna “domanda”. Quando è l’Inps a dover avere qualcosa dal pensionato “preleva” e non fa certamente”domande”.I Pensionati- ha concluso Fatuzzo – in un modo o nell’altro, anche a causa della poca conoscenza dei loro diritti, continuano ad essere una sorta di “bancomat”. E’ grave che cittadini che hanno lavorato, anche in condizioni difficilissime e mortificanti , per una vita, con una pensione da fame, si vedano sottrarre un diritto, solo perché, non hanno fatto la “domanda” o non ne sono a conoscenza. Questa situazione è indegna di un Paese civile ed il Partito Pensionati, chiederà l’intervento del Presidente della Repubblica, quale massimo garante della nostra Costituzione».

Appoggio incondizionatamente la richiesta del partito dei Pensionati e di Fatuzzo e credo che questa otterrà anche il sostegno di Mattarella, fortemente sensibile a questi problemi, dei quali probabilmente potrà occuparsi soltanto più avanti. Adesso è troppo impegnato nella difficile impresa di dare un governo al paese.

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