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Ayala: ci sono molte scorte incomprensibili, ma da tempo domina la sindrome Biagi

ROMA – «Non entrando assolutamente nel merito delle vicende Saviano e Ingroia, io già anni fa scrissi un articolo in cui mettevo in evidenza che ci sono scorte che sono incomprensibili. Non faccio nomi, non mi riferisco a nessuno in particolare, ma penso che ci sia un eccesso. Il tema lo conosco perché sono stato scortato per 20 anni». Lo ha detto il magistrato Giuseppe Ayala, in un’intervista a Radio Cusano. «Ci sono delle persone scortate che uno le vede e si chiede: ma questo chi lo dovrebbe ammazzare? Si potrebbe fare un lungo elenco. Sembra che dalla morte del povero professor Biagi aleggi negli ambienti preposti al tema delle scorte la cosiddetta sindrome Biagi», ha aggiunto Ayala ricordando l’omicidio del giuslavorista e le dichiarazioni della terrorista Lioce, la quale al processo dichiarò che se a Biagi fosse stata concessa la scorta, loro non sarebbero stati nelle condizioni di affrontare militarmente la scorta. Una vicenda «che sollevò enormi polemiche, secondo me giustificatissime e che ha fatto insorgere questa sindrome per cui una scorta non si nega a nessuno».

Ayala, Saviano, scorte

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